Il 4 novembre si terrà a Roma il Primo Congresso dell’Associazione Italiana Vulvodinia (AIV). Negli anni, l’associazione ha stimolato la formazione e la ricerca, contribuendo in modo attivo a diffondere le conoscenze riguardo la diagnosi e cura della vulvodinia.

Qualche mese fa abbiamo invitato ad un call for abstract in occasione del congresso. L’iniziativa è stata accolta con molto entusiasmo e, come avevamo annunciato, abbiamo il piacere di presentarvi i dieci abstract pervenuti. Vi invitiamo a seguire i nostri canali social per conoscere i migliori contributi a giudizio del comitato scientifico dell’Associazione che accederanno alla presentazione orale in sede congressuale.

 

Titolo dello studio: “Time is on my side” * – Traiettoria di malattia della vulvodinia: revisione sistematica della letteratura e sintesi narrativa

 *Da: The Rolling Stones No. 2, Decca, London, U.K, 1964.

 

Autori

Dott.ssa Giulia Emily Cetera **, Unità di Ginecologia, Fondazione IRCCS Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, Milano, Italia – Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità, Ospedale Universitario di Milano, Italia 

Dott.ssa Camilla Merli **, Unità di Ginecologia, Fondazione IRCCS Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, Milano, Italia

Dott.ssa Federica Facchin, Dipartimento di Psicologia, Univeristà Cattolica del Sacro Cuore, Milano, Italia 

Dott.ssa Giussy Barbara, Unità di Ginecologia, Fondazione IRCCS Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, Milano, Italia – Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità, Ospedale Universitario di Milano, Italia

Dott.ssa Carlotta Caia, Unità di Ginecologia, Fondazione IRCCS Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, Milano, Italia – Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità, Ospedale Universitario di Milano, Italia

Dott.ssa Giada Libutti, Unità di Ginecologia, Fondazione IRCCS Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, Milano, Italia

Dott.ssa Veronica Boero, Unità di Ginecologia, Fondazione IRCCS Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, Milano, Italia

** G. E. Cetera e C. E. M. Merli hanno contribuito equamente alla stesura del lavoro e pertanto dovrebbero essere considerate entrambe come primi autori.

 

Argomento: fare luce sulla traiettoria di malattia della vulvodinia e identificare i potenziali fattori di rischio associati a tale traiettoria

 

ABSTRACT CONGRESSO VULVODINIA – 4 NOVEMBRE 2022, ROMA

Lo scopo della seguente revisione della letteratura è stato quello di fare luce sulla traiettoria di malattia della vulvodinia e identificare i potenziali fattori di rischio associati a tale traiettoria. 

È stata condotta una ricerca su Pubmed volta ad identificare tutti gli articoli analizzanti la storia naturale della vulvodinia, aventi un minimo follow-up di due anni. I dati sono stati sintetizzati utilizzando un approccio narrativo a causa della marcata eterogeneità degli studi presi in esame. 

Cinque studi sono stati inclusi nella revisione (978 pazienti con vulvodinia, 634 controlli). Ad un follow-up di due anni, il 50.6% delle pazienti ha presentato una remissione di malattia e solo il 9.6% una persistenza della sintomatologia. Una remissione seguita da recidive è stata osservata nel 26-39.7% dei casi ad un follow-up di 2-25 anni. Analizzando le modificazioni della sintomatologia nel tempo, a sette anni di follow-up il dolore era ridotto nel 71.1% dei casi, mentre persisteva nel 28.9% delle pazienti. Inoltre, a due anni di follow-up, i sintomi depressivi erano mediamente ridotti, e sia la funzione, sia la soddisfazione sessuale erano migliorate. Tra i fattori associati alla remissione della malattia sono stati individuati: migliore coesione di coppia e ridotti valori di dolore post-coitale e di “peggior dolore percepito”. I fattori di rischio per la persistenza della sintomatologia includevano: stato matrimoniale, valori di dolore elevati, depressione/ansia, obesità, cistite interstiziale, dolore durante il sesso orale, fibromialgia, età elevata e vulvodinia primaria o generalizzata. La ricorrenza di malattia è stata invece associata a: maggiore durata del dolore, valori più elevati di “peggior dolore percepito” e vulvodinia provocata. 

I sintomi della vulvodinia sembrerebbero migliorare nel tempo, indipendentemente dal fatto che la paziente riceva un adeguato trattamento o meno. Tale dato è di fondamentale importanza, considerando le conseguenze deleterie della vulvodinia sulla vita delle pazienti affette. 

STUDIO 8 – “Time is on my side” – Traiettoria di malattia della vulvodinia: revisione sistematica della letteratura e sintesi narrativa